Cassazione su successione ereditaria e donazioni in vita: quando è obbligatoria la collazione
- Rachele Bordi

- 28 ott
- Tempo di lettura: 2 min
La Corte di Cassazione, con una recente sentenza del 2025, è tornata ad affrontare un tema centrale nel diritto successorio: la collazione ereditaria.La questione nasce quando un erede riceve in vita una donazione dal defunto e, alla morte di quest’ultimo, deve decidere se restituire il valore di quanto ricevuto nella divisione dell’eredità.La Cassazione ha chiarito quando la collazione è obbligatoria, chi vi è tenuto e in quali casi se ne può essere esonerati.

Cos’è la collazione ereditaria
La collazione è un istituto disciplinato dagli articoli 737 e seguenti del Codice Civile, che serve a garantire equità tra gli eredi legittimari (figli e coniuge).In pratica, chi ha ricevuto donazioni dal defunto in vita deve “conferirle” nel patrimonio ereditario per calcolare la divisione in modo equilibrato.
Gli eredi obbligati alla collazione sono:
i figli, compresi quelli adottivi;
il coniuge superstite;
non i nipoti o altri parenti, salvo che subentrino per rappresentazione.
La collazione può avvenire in natura, restituendo il bene donato, oppure per imputazione, cioè conteggiando il valore del bene nella quota ereditaria.
Quando la collazione è obbligatoria
La Cassazione ha ribadito che la collazione è obbligatoria per legge, salvo dispensa espressa del defunto.Tale dispensa può essere contenuta:
nel testamento, con una clausola specifica;
nell’atto di donazione, con dichiarazione che la liberalità non dovrà essere collazionata.
In assenza di dispensa, l’erede donatario deve conferire il bene o il suo valore.La Corte ha precisato che anche donazioni indirette (es. pagamento del mutuo, acquisto di casa a nome del figlio) possono rientrare nella collazione, se dimostrano un vantaggio patrimoniale significativo.
Le eccezioni: quando non è dovuta la collazione
Non tutte le donazioni rientrano nel meccanismo della collazione. Sono escluse, ad esempio:
le spese ordinarie di mantenimento o istruzione;
i regali d’uso, proporzionati al tenore di vita;
le donazioni modiche rispetto al patrimonio complessivo del defunto.
Inoltre, se il beneficiario rinuncia all’eredità, non è tenuto alla collazione. Tuttavia, la rinuncia può avere conseguenze importanti in termini di diritti successori e legittima.
L’orientamento della Cassazione
La recente pronuncia della Cassazione ha chiarito che:
la collazione ha natura obbligatoria e automatica, salvo dispensa;
la dispensa dalla collazione non può mai pregiudicare la quota di legittima di altri eredi;
anche atti simulati o dissimulati possono essere ricondotti a donazioni soggette a collazione, se diretti ad alterare l’equilibrio tra coeredi.
La Corte, dunque, richiama alla trasparenza e alla lealtà familiare nella gestione delle donazioni in vita.
Conclusione
La collazione ereditaria è uno strumento di equilibrio e giustizia nella divisione dei beni tra eredi. La Cassazione conferma che la sua applicazione è rigorosa, soprattutto nei casi in cui una donazione possa alterare la parità tra i legittimari.
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