Cosa fare se il proprietario non effettua le riparazioni urgenti nell’immobile in affitto

Quando si vive in una casa in affitto, può capitare che l’immobile presenti guasti o deterioramenti che richiedono un intervento immediato: un tubo che perde, il riscaldamento rotto in pieno inverno, o infiltrazioni d’acqua.In questi casi, la legge tutela l’inquilino, imponendo al proprietario l’obbligo di mantenere l’abitazione in buono stato.Vediamo quindi cosa prevede la normativa, quali sono i diritti dell’inquilino e come agire se il locatore non provvede alle riparazioni urgenti.

Obblighi del proprietario secondo la legge

Secondo l’articolo 1576 del Codice Civile, il locatore deve eseguire, durante la locazione, tutte le riparazioni necessarie per mantenere l’immobile in condizioni idonee all’uso pattuito.In particolare, il proprietario è tenuto a occuparsi di:

• Riparazioni strutturali (muri, tetto, impianti principali);

• Guasti gravi che compromettono la sicurezza o l’abitabilità dell’immobile;

• Manutenzioni straordinarie come sostituzione di caldaia, serramenti o impianti elettrici fuori norma.

L’inquilino, invece, deve provvedere solo alle piccole manutenzioni ordinarie, come la sostituzione di lampadine o guarnizioni.

Cosa si intende per riparazioni urgenti

Le riparazioni urgenti sono quelle che devono essere eseguite immediatamente per evitare danni maggiori o per garantire la vivibilità dell’immobile.Esempi tipici sono:

• Una perdita d’acqua che rischia di allagare l’abitazione;

• Un guasto all’impianto di riscaldamento durante la stagione invernale;

• Infiltrazioni provenienti dal tetto o da pareti esterne;

• Guasti agli impianti elettrici che mettono in pericolo la sicurezza.

In questi casi, l’inquilino deve informare subito il locatore e chiedere un intervento tempestivo.

Cosa può fare l’inquilino se il locatore non interviene

Se, dopo la segnalazione, il proprietario non provvede in tempi ragionevoli, l’inquilino ha diverse opzioni:

• Eseguire direttamente la riparazione urgente, purché realmente necessaria, e chiedere successivamente il rimborso delle spese;

• Comunicare per iscritto (tramite raccomandata o PEC) la natura dell’intervento e allegare documenti e fatture;

• In caso di mancato rimborso, agire in giudizio per il recupero della somma anticipata.

È importante documentare ogni passaggio, così da dimostrare la reale urgenza e l’inadempienza del locatore.

Quando è possibile sospendere il pagamento del canone

Molti inquilini si chiedono se, in caso di mancato intervento del proprietario, sia possibile non pagare il canone di affitto.La risposta è: solo in casi eccezionali.Il canone può essere sospeso o ridotto soltanto previa autorizzazione del giudice, oppure se il difetto dell’immobile ne riduce in modo significativo l’abitabilità.In generale, la sospensione unilaterale del pagamento può esporre l’inquilino a rischio di sfratto per morosità.

Come agire legalmente

Se il proprietario continua a non intervenire, è possibile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto delle locazioni, che potrà:

• Inviare una diffida formale al locatore;

• Avviare un ricorso d’urgenza (art. 700 c.p.c.) se il problema compromette la salute o la sicurezza dell’inquilino;

• Richiedere una riduzione del canone proporzionata al disagio subito.

Un intervento legale mirato può spesso risolvere la questione in tempi brevi, evitando contenziosi lunghi e costosi.

Conclusioni

Il proprietario ha l’obbligo di garantire che l’immobile sia sicuro e abitabile. Se non provvede alle riparazioni urgenti, l’inquilino può agire per tutelare i propri diritti e ottenere il rimborso delle spese sostenute.Una consulenza legale può aiutare a valutare il caso concreto e scegliere la strategia più efficace.

Hai segnalato più volte un guasto e il proprietario non interviene? Posso aiutarti: sono un avvocato esperto in diritto delle locazioni e posso far valere i tuoi diritti e ottenere una soluzione rapida.