Cosa è una ingiunzione di pagamento: significato, procedura e come opporsi
- Rachele Bordi

- 22 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Ricevere un’ingiunzione di pagamento può creare preoccupazione, soprattutto se non si conosce bene il suo significato e le conseguenze legali. Si tratta, però, di uno strumento giuridico comune che consente al creditore di recuperare somme dovute in modo rapido ed efficace.In questa guida vedremo cos’è l’ingiunzione di pagamento, quando viene emessa, quali effetti produce e come è possibile opporsi nei termini di legge.

Cos’è un’ingiunzione di pagamento
L’ingiunzione di pagamento è un provvedimento del giudice che ordina al debitore di versare una determinata somma di denaro entro un termine stabilito, di solito 40 giorni.È emessa su richiesta del creditore che dimostra l’esistenza del credito attraverso documenti validi, come:
fatture non pagate o contratti firmati;
assegni o cambiali;
documenti contabili o riconoscimenti di debito.
Si tratta di una procedura detta “monitoria”, cioè basata sulla documentazione, che permette al creditore di ottenere un titolo esecutivo senza dover iniziare subito una causa ordinaria.
Come funziona la procedura di ingiunzione
L’avvocato del creditore presenta al tribunale competente un ricorso per decreto ingiuntivo, allegando le prove del credito.Se il giudice ritiene fondata la richiesta, emette il decreto ingiuntivo, notificato poi al debitore.
Dopo la notifica, il debitore ha 40 giorni di tempo per:
pagare la somma indicata; oppure
proporre opposizione al decreto, se ritiene infondata la pretesa.
Se il debitore non si oppone entro il termine, il decreto diventa definitivo e immediatamente esecutivo, consentendo al creditore di procedere con pignoramento di beni, conti o stipendi.
Quando si può opporsi all’ingiunzione
L’opposizione è l’unico strumento per bloccare o contestare un decreto ingiuntivo ingiusto. È importante agire in modo tempestivo e motivato.
Si può presentare opposizione quando:
il debito non esiste o è già stato pagato;
l’importo richiesto è errato o sproporzionato;
il documento alla base dell’ingiunzione è irregolare o incompleto;
la notifica non è avvenuta correttamente.
L’opposizione si propone tramite atto di citazione davanti al tribunale, assistiti da un avvocato, e dà inizio a un vero e proprio processo ordinario.
Effetti del mancato pagamento
Se il debitore non paga e non si oppone, il creditore può avviare l’esecuzione forzata. Le azioni più comuni sono:
pignoramento dello stipendio o della pensione;
pignoramento del conto corrente;
pignoramento immobiliare, nel caso di beni di valore elevato.
Inoltre, il mancato pagamento può comportare l’iscrizione del debitore nelle banche dati dei cattivi pagatori o nell’elenco dei protestati.
Consigli pratici per chi riceve un’ingiunzione di pagamento
Non ignorare la notifica: i termini per opporsi sono perentori (40 giorni dalla notifica).
Verifica la documentazione: controlla che il credito sia effettivamente dovuto e che le prove siano valide.
Rivolgiti subito a un avvocato: una consulenza tempestiva può evitare conseguenze economiche gravi.
Concorda eventualmente un piano di pagamento con il creditore per evitare pignoramenti.
Conclusioni
L’ingiunzione di pagamento è uno strumento utile per chi deve recuperare un credito, ma può essere gestita in modo efficace anche da chi la riceve, purché agisca tempestivamente. Con il supporto di un professionista è possibile valutare se opporsi, pagare o cercare una soluzione bonaria.
Hai ricevuto un’ingiunzione di pagamento? Contattami e troveremo una soluzione. Sono un avvocato esperto in recupero crediti: possiamo verificare la legittimità della richiesta e difendere i tuoi diritti entro i termini di legge.


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