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Responsabilità del datore di lavoro straniero: impiego irregolare e risarcimento del lavoratore migrante

  • Immagine del redattore: Rachele Bordi
    Rachele Bordi
  • 28 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

La Corte di Cassazione, con una recente pronuncia del 2025, ha ribadito un principio fondamentale nel diritto del lavoro e dell’immigrazione: anche il lavoratore straniero privo di permesso di soggiorno ha diritto alla tutela risarcitoria in caso di impiego irregolare.Una decisione che rafforza i diritti dei migranti e chiarisce la posizione del datore di lavoro rispetto alla legge italiana.


Responsabilità del datore di lavoro straniero: impiego irregolare e risarcimento del lavoratore migrante

Il quadro normativo di riferimento

In Italia, il Testo Unico sull’Immigrazione (D.Lgs. 286/1998) vieta l’assunzione di cittadini stranieri privi di regolare permesso di soggiorno. Tuttavia, la Cassazione ha più volte sottolineato che l’irregolarità del rapporto non priva il lavoratore dei diritti fondamentali derivanti dalla prestazione svolta.

Tra le tutele riconosciute rientrano:

  • il diritto al pagamento delle retribuzioni dovute;

  • il risarcimento per lavoro nero e per condizioni lesive della dignità personale;

  • il diritto ai contributi previdenziali non versati.

Il principio di fondo è che la nullità del contratto non può trasformarsi in un vantaggio per il datore di lavoro che ha violato la legge.


La decisione della Cassazione

Il caso esaminato riguardava un lavoratore straniero impiegato per anni senza contratto e senza tutele. Il datore di lavoro, denunciato, sosteneva che il rapporto fosse nullo per mancanza di permesso di soggiorno.La Cassazione ha rigettato questa tesi, affermando che:

  • il lavoratore, anche se irregolare, deve essere risarcito per l’attività prestata;

  • l’azienda è tenuta a versare retribuzioni e contributi previdenziali;

  • in presenza di sfruttamento o abuso, può configurarsi reato penale a carico del datore di lavoro (art. 603-bis c.p.).

Inoltre, il giudice può disporre il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di giustizia a tutela del lavoratore che collabora con le autorità.


Implicazioni pratiche per lavoratori e datori di lavoro

La sentenza ha un impatto concreto su entrambe le parti del rapporto:

Per i lavoratori stranieri:

  • la tutela dei diritti non dipende dallo status amministrativo;

  • è possibile agire in giudizio per ottenere retribuzioni e risarcimenti;

  • si può beneficiare della protezione legale contro lo sfruttamento.

Per i datori di lavoro:

  • impiegare manodopera irregolare comporta sanzioni severe;

  • il risarcimento può includere anche i danni morali e previdenziali;

  • la collaborazione con le autorità è obbligatoria in caso di ispezioni.


Come tutelarsi e far valere i propri diritti

Il lavoratore straniero che ritiene di essere stato sfruttato può:

  • rivolgersi all’Ispettorato del Lavoro o alle forze dell’ordine;

  • richiedere assistenza legale per calcolare le somme dovute;

  • presentare domanda di permesso di soggiorno per giustizia o protezione speciale;

  • avviare un’azione giudiziaria per ottenere il risarcimento integrale.

Un percorso complesso, ma necessario per garantire dignità e parità di trattamento.


Conclusione

Questa pronuncia conferma che il diritto del lavoro e quello dell’immigrazione possono e devono dialogare.La Cassazione tutela i diritti fondamentali di ogni persona che lavora, indipendentemente dal suo status amministrativo, promuovendo legalità e giustizia sociale.


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