Come presentare opposizione al decreto ingiuntivo per credito non dovuto
- Rachele Bordi

- 23 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Ricevere un decreto ingiuntivo può essere fonte di preoccupazione, soprattutto quando si ritiene di non dover nulla o di aver già pagato quanto richiesto. In questi casi, la legge consente di presentare opposizione per contestare il credito e bloccare l’esecuzione forzata.In questa guida analizziamo quando è possibile fare opposizione, come funziona la procedura e quali prove servono per ottenere l’annullamento del decreto.

Cos’è un decreto ingiuntivo
Il decreto ingiuntivo è un provvedimento emesso dal giudice su richiesta del creditore, che consente di ottenere rapidamente il pagamento di una somma di denaro, la consegna di un bene o di un documento.Può essere richiesto solo se il creditore possiede prove scritte del credito, come:
Contratti firmati dalle parti;
Fatture e ricevute non contestate;
Estratti conto o documenti contabili;
Cambiali, assegni o riconoscimenti di debito.
Una volta notificato, il decreto ingiuntivo diventa esecutivo se non viene impugnato entro un termine stabilito.
Termini per proporre opposizione ad un decreto ingiuntivo
Il termine per presentare opposizione è di 40 giorni dalla notifica del decreto (ridotto a 10 giorni nei procedimenti davanti al giudice di pace).Durante questo periodo, il debitore può:
Contestare l’esistenza del credito;
Dimostrare che il pagamento è già avvenuto;
Eccepire vizi procedurali o errori formali del decreto;
Opporsi all’importo richiesto, se eccessivo o calcolato in modo errato.
Se l’opposizione viene presentata nei termini, il decreto perde immediatamente efficacia esecutiva fino alla decisione del giudice.
Come si presenta l’opposizione
L’opposizione al decreto ingiuntivo si presenta tramite atto di citazione redatto da un avvocato e depositato presso lo stesso tribunale che ha emesso il decreto.L’atto deve contenere:
Le generalità delle parti e il riferimento al decreto da impugnare;
Le ragioni dell’opposizione e le prove a sostegno;
La richiesta di sospensione dell’esecutività del decreto;
La data dell’udienza per la comparizione davanti al giudice.
Una volta depositato, il giudice fissa l’udienza e decide se sospendere l’efficacia del decreto fino alla sentenza definitiva.
Prove e documentazione utili
Per ottenere un esito favorevole, è fondamentale allegare documenti che dimostrino la propria posizione.Tra le prove più rilevanti rientrano:
Ricevute di pagamento o estratti conto bancari;
Corrispondenza (email o lettere) che conferma accordi o saldi parziali;
Perizie tecniche o contabili, se il credito riguarda lavori o forniture;
Documenti fiscali (fatture, DDT, note di credito).
Una difesa ben documentata può portare il giudice ad annullare o ridurre l’importo richiesto.
Cosa accade dopo l’opposizione
Dopo la presentazione dell’opposizione, il giudice:
Può sospendere l’efficacia del decreto se ritiene fondate le contestazioni;
Avvia un giudizio ordinario per accertare l’esistenza del credito;
Emana una sentenza definitiva che può confermare, modificare o annullare il decreto.
Se l’opposizione viene accolta, il debitore non è tenuto al pagamento e può anche ottenere il rimborso delle spese legali.
Conclusioni
L’opposizione al decreto ingiuntivo è uno strumento essenziale per difendersi da richieste ingiustificate. Tuttavia, è fondamentale agire entro i termini previsti e con l’assistenza di un avvocato esperto, che possa analizzare la situazione e predisporre una difesa efficace.
Se hai ricevuto un decreto ingiuntivo e ritieni di non dover pagare, contattami. Sono un avvocato esperto in diritto civile e recupero crediti a Jesi e posso presentare opposizione e tutelare i tuoi diritti.

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