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Diritto di ingresso per cittadini extracomunitari: competenza territoriale della Sezione specializzata in materia di immigrazione

  • Immagine del redattore: Rachele Bordi
    Rachele Bordi
  • 30 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

Con la sentenza n. 18773 del 2024, la Corte di Cassazione ha chiarito un tema cruciale nel diritto dell’immigrazione: la competenza territoriale delle Sezioni specializzate in materia di immigrazione per i ricorsi relativi al diritto di ingresso e soggiorno dei cittadini extracomunitari.La pronuncia risolve un contrasto interpretativo su quale tribunale debba decidere i ricorsi contro il diniego del visto o del permesso di ingresso, rafforzando le garanzie di tutela per i cittadini stranieri.


Diritto di ingresso per cittadini extracomunitari: competenza territoriale della Sezione specializzata in materia di immigrazione

Il caso all’origine della pronuncia

Un cittadino extracomunitario aveva presentato ricorso contro il diniego del visto di ingresso in Italia emesso dall’autorità consolare.Il Tribunale ordinario aveva dichiarato incompetenza territoriale, ritenendo competente il Tribunale del luogo in cui ha sede l’amministrazione resistente (Ministero dell’Interno).Il ricorrente ha quindi proposto ricorso per Cassazione, sostenendo che la competenza dovesse spettare alla Sezione specializzata in materia di immigrazione del Tribunale territorialmente collegato al luogo di destinazione del soggiorno o al centro di interesse familiare.


La questione di diritto

La Corte è stata chiamata a chiarire:

  • se il diritto di ingresso di uno straniero rientri nelle materie attribuite alle Sezioni specializzate in immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini UE (art. 3 d.l. 13/2017, conv. in l. 46/2017);

  • e, in caso affermativo, quale sia il criterio di competenza territoriale da applicare: sede dell’amministrazione, luogo del domicilio del ricorrente o luogo di destinazione in Italia.


Il principio espresso dalla Cassazione

Con la sentenza n. 18773/2024, la Cassazione ha stabilito che:

“I ricorsi avverso il diniego di ingresso in Italia rientrano nella competenza delle Sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini UE, con criterio territoriale individuato nel luogo di destinazione o nel centro dei rapporti familiari.”

La Corte ha quindi confermato che il diritto di ingresso è strettamente collegato alle materie di immigrazione e non può essere considerato un semplice atto amministrativo soggetto alla regola generale della sede ministeriale.

La decisione valorizza il principio di tutela effettiva dello straniero, riconoscendo la specializzazione e la territorialità come strumenti di prossimità giuridica e sociale.


Motivazioni e rilievi pratici

La Corte ha evidenziato che:

  • le Sezioni specializzate sono istituite per garantire uniformità e competenza nelle controversie riguardanti i diritti fondamentali degli stranieri;

  • il diritto di ingresso è il primo passo dell’intero percorso di integrazione e di tutela del migrante, per cui deve essere trattato dallo stesso giudice competente in materia di permesso di soggiorno e ricongiungimento familiare;

  • il criterio territoriale va riferito al luogo in cui lo straniero intende stabilirsi o dove già risiedono i suoi familiari in Italia.

Tale impostazione risponde alla logica dell’art. 8 CEDU, che tutela la vita familiare e privata anche nei procedimenti di ingresso e soggiorno.


Effetti pratici della pronuncia

La decisione della Cassazione produce conseguenze significative:

  • per gli stranieri: consente di rivolgersi a un tribunale specializzato e più vicino al proprio contesto familiare;

  • per gli avvocati: chiarisce definitivamente a quale giudice rivolgersi per impugnare dinieghi di visto o di ingresso;

  • per l’amministrazione: impone una maggiore attenzione nella gestione delle procedure di diniego, sapendo che il contenzioso sarà valutato da un giudice con competenza settoriale.

In definitiva, la pronuncia contribuisce a uniformare la giurisprudenza e a rendere più prevedibili i percorsi di tutela giurisdizionale.


Conclusioni

La Cassazione n. 18773/2024 rafforza il ruolo delle Sezioni specializzate in materia di immigrazione, estendendone la competenza anche alle controversie sul diritto di ingresso.Una decisione coerente con l’evoluzione del diritto europeo e con la necessità di garantire una giustizia più vicina e qualificata per i cittadini stranieri.


Assistenza legale in materia di immigrazione e diritto di ingresso

Se hai ricevuto un diniego di visto o di ingresso in Italia, è fondamentale agire nei termini e davanti al giudice competente.Sono un avvocato esperto in diritto dell’immigrazione e assisto cittadini stranieri e famiglie nei ricorsi contro provvedimenti di diniego, revoca o espulsione.Contattami per una consulenza approfondita e per tutelare efficacemente i tuoi diritti di ingresso e soggiorno in Italia.

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