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Affido super-esclusivo in caso di grave conflittualità familiare: pronuncia Cassazione n. 16274/2025

  • Immagine del redattore: Rachele Bordi
    Rachele Bordi
  • 7 nov
  • Tempo di lettura: 2 min

La decisione della Cassazione: tutela prioritaria dell’interesse del minore

Con la sentenza n. 16274 del 2025, la Corte di Cassazione ha affrontato un tema molto delicato: l’affido cosiddetto “super-esclusivo”, ossia l’attribuzione integrale della responsabilità genitoriale a un solo genitore, con limitazione o esclusione dei poteri dell’altro.La Suprema Corte ha ribadito che questa misura è eccezionale, ma può essere disposta quando la conflittualità tra i genitori raggiunge un livello tale da compromettere la crescita serena e l’equilibrio psicologico del minore.

L’obiettivo non è punire il genitore conflittuale, ma preservare la stabilità emotiva del figlio, che non deve diventare strumento di scontro o vittima di pressioni psicologiche.


Affido super-esclusivo in caso di grave conflittualità familiare: pronuncia Cassazione n. 16274/2025

Quando si applica l’affido super-esclusivo

La Cassazione ha indicato alcune condizioni specifiche che possono giustificare l’affido super-esclusivo:

  • conflitti reiterati e insanabili tra i genitori che rendono impossibile qualsiasi collaborazione;

  • atteggiamenti denigratori o manipolatori di un genitore nei confronti dell’altro, tali da influenzare negativamente il figlio;

  • rifiuto immotivato del minore verso un genitore, provocato o alimentato dall’altro;

  • comportamenti contrari ai doveri genitoriali, come ostacolare incontri o imporre decisioni unilaterali.

In questi casi, il giudice può attribuire tutti i poteri decisionali in materia di salute, istruzione, educazione e residenza a un solo genitore, limitando la partecipazione dell’altro alle sole questioni di carattere economico o patrimoniale.


Il principio di proporzionalità e la tutela del legame genitoriale

La Cassazione sottolinea che l’affido super-esclusivo non deve tradursi in un azzeramento totale del ruolo del genitore escluso, ma in una misura proporzionata al grado di conflittualità e alle esigenze di protezione del minore.In particolare, il giudice deve sempre:

  • motivare in modo dettagliato la decisione,

  • stabilire eventuali modalità di recupero graduale del rapporto con il genitore escluso,

  • valutare periodicamente la possibilità di un ritorno all’affido condiviso, se le condizioni familiari migliorano.


La rilevanza della CTU e dei servizi sociali

Un aspetto fondamentale della pronuncia riguarda il ruolo della Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) e delle relazioni dei servizi sociali, che devono fornire al giudice un quadro completo delle dinamiche familiari.Solo un accertamento tecnico accurato può giustificare l’adozione di una misura tanto incisiva, che incide direttamente sui diritti genitoriali.


Conclusioni

La sentenza n. 16274/2025 della Cassazione rappresenta un importante punto di riferimento per gli operatori del diritto e per le famiglie coinvolte in procedimenti di separazione conflittuale.Essa riafferma il principio per cui l’interesse del minore è superiore a qualsiasi diritto dei genitori, anche quando ciò comporta l’esclusione temporanea di uno di essi dall’esercizio della responsabilità genitoriale.


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