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Come si calcola e come si può modificare l'assegno di mantenimento

  • Immagine del redattore: Rachele Bordi
    Rachele Bordi
  • 24 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

L’assegno di mantenimento rappresenta uno degli aspetti più discussi nelle separazioni e nei divorzi. Serve a garantire che il coniuge economicamente più debole e, soprattutto, i figli, possano mantenere un tenore di vita dignitoso dopo la cessazione della convivenza.Ma come viene calcolato l’importo? E in quali casi può essere modificato nel tempo? Vediamo nel dettaglio cosa prevede la legge italiana.


Come si calcola e come si può modificare l'assegno di mantenimento 1

Cos’è l’assegno di mantenimento

L’assegno di mantenimento è una somma di denaro periodica che un coniuge è tenuto a versare all’altro (o ai figli) in seguito a una separazione o a un divorzio.Lo scopo è garantire un sostegno economico stabile a chi non dispone di mezzi sufficienti per far fronte alle proprie necessità o a quelle dei figli.

Le principali tipologie sono:

  • Assegno per il coniuge, nei casi in cui uno dei due non sia economicamente autosufficiente.

  • Assegno per i figli, finalizzato a coprire le spese ordinarie (vitto, abbigliamento, istruzione) e straordinarie (mediche, scolastiche, sportive).

Il pagamento avviene di norma mensilmente, e la mancata corresponsione può comportare gravi conseguenze legali, anche di tipo penale.


Come si calcola l’assegno di mantenimento

Non esiste una cifra fissa o una formula matematica uguale per tutti i casi.Il giudice determina l’importo sulla base di diversi criteri oggettivi e soggettivi, tra cui:

  • le condizioni economiche di ciascun coniuge;

  • il tenore di vita goduto durante il matrimonio;

  • la durata del matrimonio;

  • il contributo personale e domestico di ciascun partner alla vita familiare;

  • le esigenze dei figli e la loro età;

  • l’eventuale presenza di nuove convivenze o relazioni.

In linea generale, il giudice mira a mantenere un equilibrio proporzionale tra le disponibilità economiche dei due coniugi e le necessità dei figli.


Quando può essere modificato l'assegno di mantenimento

L’importo dell’assegno non è immutabile: può essere aumentato, ridotto o revocato se cambiano in modo significativo le condizioni economiche o personali delle parti.

Ecco alcuni casi tipici in cui è possibile chiedere una revisione dell’assegno:

  • perdita o riduzione del reddito da parte del coniuge obbligato;

  • miglioramento della situazione economica del coniuge beneficiario;

  • nuova convivenza o matrimonio del coniuge che riceve l’assegno;

  • mutamento delle esigenze dei figli (ad esempio, fine degli studi o raggiungimento dell’autonomia).

La modifica deve essere richiesta al tribunale competente, che valuterà se sussistono i presupposti per un nuovo calcolo.


Assegno di mantenimento e assegno divorzile: le differenze

È importante distinguere l’assegno di mantenimento da quello divorzile.Il primo viene stabilito dopo la separazione, quando il matrimonio è ancora formalmente valido; il secondo, invece, dopo il divorzio, quando il vincolo è definitivamente sciolto.

L’assegno divorzile, secondo la giurisprudenza più recente, non ha più solo una funzione assistenziale, ma anche compensativo-perequativa, cioè serve a riequilibrare le disparità economiche create dal matrimonio.


Conclusioni

L’assegno di mantenimento è uno strumento di tutela essenziale, ma va sempre valutato caso per caso.Un’attenta analisi della situazione economica e familiare è fondamentale per garantire un equilibrio tra le parti e tutelare i diritti di tutti i soggetti coinvolti, in particolare dei figli.


Hai dubbi sul calcolo o sulla modifica dell’assegno di mantenimento? Contattami. Sono un avvocato esperto in diritto di famiglia a Jesi. Posso fornirti assistenza personalizzata e comprendere le tue reali possibilità di revisione.

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