Cosa cambia con la nuova normativa sull’abbandono del veicolo: responsabilità e sanzioni
- Rachele Bordi

- 23 ott
- Tempo di lettura: 2 min
L’abbandono di veicoli su suolo pubblico o privato è un fenomeno sempre più frequente nelle città italiane e rappresenta un problema ambientale e di sicurezza.La normativa recente ha rafforzato le sanzioni e le responsabilità, sia per i proprietari dei mezzi sia per chi li lascia incustoditi senza seguire la corretta procedura di rottamazione.Vediamo cosa prevede la legge, chi è responsabile e come evitare conseguenze penali ed economiche.

Abbandono di veicoli: cosa dice la legge
L’abbandono di un veicolo è disciplinato dall’art. 13 del D.Lgs. 209/2003 (Codice dell’Ambiente) e dall’art. 231 del Codice della Strada, che prevedono obblighi precisi per la gestione dei veicoli a fine vita.In sintesi, è vietato:
Lasciare auto, moto o furgoni in stato di abbandono su strade, parcheggi pubblici o terreni privati;
Rimuovere solo alcune parti del mezzo e abbandonare il resto;
Non consegnare il veicolo a un centro di raccolta autorizzato (demolitore) per la rottamazione.
La violazione di tali obblighi comporta sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, responsabilità penale.
Chi è responsabile in caso di abbandono
La responsabilità principale ricade sul proprietario del veicolo risultante dai registri del PRA (Pubblico Registro Automobilistico), anche se non è l’autore materiale dell’abbandono.Tuttavia, possono essere ritenuti corresponsabili anche:
Il concessionario o officina che trattiene un veicolo e poi lo abbandona;
Il locatario o utilizzatore in caso di leasing o noleggio;
Il nuovo acquirente, se non ha provveduto al passaggio di proprietà entro i termini di legge.
In questi casi, la responsabilità può essere condivisa tra più soggetti, a seconda delle circostanze e delle prove disponibili.
Sanzioni amministrative e penali
L’abbandono di veicoli comporta diverse conseguenze, a seconda della gravità del comportamento:
Sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro per abbandono su suolo pubblico o privato;
Reato ambientale (art. 255 del D.Lgs. 152/2006) se l’abbandono provoca inquinamento o dispersione di sostanze pericolose;
Confisca del veicolo e obbligo di bonifica dell’area, con spese a carico del responsabile;
Iscrizione a ruolo del debito se non si provvede al pagamento della sanzione.
Oltre alla multa, il proprietario può essere obbligato a rimuovere il mezzo a proprie spese entro un termine fissato dal Comune o dalla Polizia Locale.
Come evitare sanzioni: cosa fare correttamente
Per disfarsi legalmente di un veicolo non più funzionante o non utilizzato, è sufficiente seguire alcune regole semplici ma fondamentali:
Consegnare il mezzo a un demolitore autorizzato, che si occuperà della radiazione dal PRA;
Conservare il certificato di rottamazione, documento che attesta la regolare consegna;
Verificare la cancellazione del veicolo dal PRA, per evitare di risultarne ancora proprietario;
In caso di vendita, effettuare subito il passaggio di proprietà presso la Motorizzazione o l’ACI.
Questi passaggi tutelano il cittadino e lo mettono al riparo da responsabilità future.
Conclusioni
L’abbandono di un veicolo non è solo un gesto incivile, ma anche un illecito amministrativo e, in alcuni casi, penale.Rispettare la normativa e rivolgersi a centri autorizzati per la rottamazione è il modo corretto per evitare multe e conseguenze legali.La prevenzione, unita a una corretta informazione, è la chiave per ridurre questo fenomeno.
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