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Danno morale e personalizzazione del risarcimento

  • Immagine del redattore: Rachele Bordi
    Rachele Bordi
  • 28 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Con la sentenza n. 22455 del 2022, la Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti sulla liquidazione del danno morale e sulla possibilità di personalizzare il risarcimento in base alle circostanze specifiche della vittima.La decisione consolida un orientamento volto a garantire un ristoro più equo e aderente alla sofferenza effettivamente patita, andando oltre la mera applicazione delle tabelle standard.


Danno morale e personalizzazione del risarcimento

Il caso esaminato

Il giudizio riguardava un incidente stradale con gravi lesioni personali.Il danneggiato riteneva che il risarcimento riconosciuto fosse inadeguato e chiedeva un incremento per il danno morale, sostenendo che la sofferenza psicologica e le limitazioni alla vita quotidiana non fossero state correttamente valutate.Dopo il rigetto in appello, la causa è giunta in Cassazione.


La decisione della Cassazione

La Corte ha accolto il ricorso, affermando che il giudice deve:

  • distinguere tra danno biologico (lesione all’integrità psico-fisica) e danno morale (sofferenza interiore);

  • motivare in modo specifico la personalizzazione del risarcimento, tenendo conto della gravità delle conseguenze e dell’impatto sulla vita della vittima.

In altre parole, il giudice non può limitarsi ad applicare in modo meccanico le tabelle, ma deve valutare concretamente la situazione della persona danneggiata.


Criteri per la personalizzazione del danno

La Cassazione ha individuato alcuni elementi da considerare nella quantificazione personalizzata del risarcimento:

  • Età della vittima e prospettive future compromesse;

  • Durata e intensità della sofferenza psicologica;

  • Limitazioni alla vita familiare e lavorativa;

  • Ripercussioni sulle relazioni sociali e sulla sfera affettiva;

  • Eventuali conseguenze estetiche permanenti.

La Corte sottolinea che la personalizzazione deve essere motivata e documentata, evitando duplicazioni o automatismi.


Implicazioni per il risarcimento del danno

Questa sentenza ha un impatto rilevante sulla prassi giudiziaria e sulle richieste di risarcimento:

  • apre alla possibilità di aumenti personalizzati rispetto alle tabelle di riferimento (es. Milano o Roma);

  • rafforza il diritto del danneggiato a una valutazione equa e umana della propria sofferenza;

  • impone agli avvocati di fornire documentazione dettagliata (perizie psicologiche, testimonianze, certificati medici).


Conclusioni

La Cassazione n. 22455/2022 rappresenta un passo avanti verso una giustizia più attenta alla dimensione umana del danno.Non esistono due casi identici: ogni vittima ha una storia personale che merita un risarcimento proporzionato al dolore e alle limitazioni realmente subite.


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