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Eredità e coniuge superstite: diritti e quote spettanti secondo la legge

  • Immagine del redattore: Rachele Bordi
    Rachele Bordi
  • 17 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Alla morte di uno dei coniugi, il coniuge superstite è tra i principali eredi tutelati dal Codice Civile.La legge italiana gli riconosce diritti patrimoniali e successori specifici, anche in presenza di figli o di altri parenti del defunto.Comprendere come vengono ripartite le quote ereditarie e quali diritti spettano al coniuge è fondamentale per evitare contenziosi e garantire una gestione corretta della successione.


Eredità e coniuge superstite: diritti e quote spettanti secondo la legge

I diritti del coniuge superstite nella successione legittima

Se il defunto non ha lasciato testamento, si applicano le regole della successione legittima (artt. 565-586 c.c.).In questo caso, il coniuge superstite eredita in misura diversa a seconda dei parenti che concorrono all’eredità:

  • Solo coniuge (nessun altro erede legittimo): eredita l’intero patrimonio;

  • Con un solo figlio: spetta la metà dell’eredità al coniuge e l’altra metà al figlio;

  • Con due o più figli: al coniuge spetta un terzo, e due terzi sono divisi tra i figli;

  • Con ascendenti o fratelli del defunto: il coniuge eredita due terzi del patrimonio.

Oltre alla quota ereditaria, il coniuge superstite ha diritto a determinati beni personali e a tutele economiche aggiuntive.


Diritti sulla casa coniugale e sul patrimonio comune

Il coniuge superstite conserva il diritto di abitazione sulla casa familiare e l’uso dei mobili che la arredano (art. 540 c.c.), purché si tratti dell’abitazione principale della coppia.

Inoltre:

  • Se il matrimonio era in comunione dei beni, il coniuge conserva la propria metà della comunione prima della divisione ereditaria;

  • Se era in separazione dei beni, non ha diritti automatici sulla casa o su altri beni intestati al defunto, salvo quanto previsto dalla successione.


Eredità e coniuge separato o divorziato

Il diritto all’eredità cambia nei casi di separazione o divorzio:

  • Il coniuge separato senza addebito mantiene i diritti successori come se il matrimonio fosse ancora valido;

  • Il coniuge separato con addebito conserva solo un diritto agli alimenti, se in stato di bisogno;

  • Il coniuge divorziato, invece, perde ogni diritto ereditario, ma può chiedere un assegno periodico a carico dell’eredità, se percepiva un assegno divorzile.


La quota di legittima del coniuge

Anche in presenza di testamento, il coniuge non può essere escluso: la legge gli riserva una quota di legittima, che varia a seconda dei casi:

  • Metà del patrimonio, se il defunto non lascia figli o ascendenti;

  • Un terzo, se concorre con un figlio;

  • Un quarto, se concorre con due o più figli.

Se il testatore dispone dei beni in modo da ledere la quota del coniuge, quest’ultimo può impugnare il testamento con l’azione di riduzione.


Successione e convivenza di fatto

Il convivente non sposato non è erede legittimo. Tuttavia, può mantenere il diritto di abitazione temporaneo nella casa comune, secondo la giurisprudenza e la legge sulle unioni civili (L. 76/2016), se conviveva stabilmente con il defunto.


Conclusioni

Il coniuge superstite gode di una tutela rafforzata nella successione, ma le regole variano a seconda della situazione familiare e patrimoniale.Un’errata gestione delle quote ereditarie può generare contenziosi complessi tra familiari.


Se desideri chiarire i tuoi diritti come coniuge superstite o vuoi predisporre una successione equa e sicura contattami. Sono un avvocato specializzato in diritto successorio a Jesi e posso offrirti assistenza legale mirata e personalizzata.

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