Marito violento: anche un solo episodio basta per l’addebito della separazione
- Rachele Bordi

- 15 nov
- Tempo di lettura: 2 min
La decisione della Cassazione
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 30721 del 29 novembre 2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di separazione: per attribuire l’addebito a un coniuge, non è necessario che le condotte violente siano ripetute nel tempo.
Secondo i giudici, la gravità dell’atto è il criterio determinante. Non conta quindi se la violenza sia avvenuta in un singolo episodio: ciò che rileva è la sua intensità e la lesione dei diritti e della dignità dell’altro coniuge.

Criteri chiave per l’addebito della separazione
La Cassazione sottolinea alcuni punti fondamentali:
Le condotte violente di un coniuge non devono essere comparate con eventuali mancanze dell’altro coniuge;
La rilevanza della violenza non è esclusa dalla posteriorità temporale rispetto alla conflittualità preesistente tra i coniugi;
Non serve che l’episodio sia ripetuto nel tempo: anche un singolo episodio grave può giustificare l’addebito della separazione;
Il nesso causale tra violenza e fine del matrimonio non si perde con il tempo trascorso tra l’episodio e la separazione.
Il caso concreto
Nel caso esaminato, la donna ha denunciato:
Infedeltà coniugale sin dai giorni del viaggio di nozze;
Violenza fisica e verbale anche durante la gravidanza;
Alcuni episodi conseguenti all’abuso di alcol da parte dell’uomo.
In primo grado e in Appello, si era discusso sulla rilevanza temporale di queste condotte: alcuni giudici avevano ritenuto che violenze passate o antecedenti alla separazione di fatto non potessero giustificare l’addebito.
La Cassazione, invece, ha ribadito che:
“Non si può escludere il nesso causale per il solo decorrere del tempo dalle violenze presunte. La gravità dell’episodio rimane elemento determinante ai fini dell’addebito della separazione.”
Perché anche un singolo episodio può bastare
La pronuncia chiarisce che l’ordinamento tutela la dignità, l’incolumità fisica e morale del coniuge vittima. Un episodio grave di violenza, pur isolato nel tempo, può determinare la cessazione del matrimonio con l’addebito all’autore della condotta violenta.
In sostanza:
Non è necessario accumulare episodi nel tempo;
La violenza fisica o psicologica grave è sufficiente a determinare responsabilità;
La condotta va valutata per il suo impatto concreto sul coniuge e sulla vita familiare.
Conclusioni
Questo orientamento ribadisce un principio chiaro: in caso di violenza domestica anche un singolo episodio grave è sufficiente per addebitare la separazione al coniuge responsabile. La Cassazione tutela così la parte offesa, senza dover attendere la ripetizione degli episodi.
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