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Affido esclusivo al padre per manifestata ostilità della madre nei confronti dei figli: orientamento Cassazione

  • Immagine del redattore: Rachele Bordi
    Rachele Bordi
  • 4 nov
  • Tempo di lettura: 2 min

Con l’ordinanza n. 23905 del 2025, la Corte di Cassazione ha affrontato un tema delicato: l’affido esclusivo al padre in presenza di comportamenti della madre ritenuti pregiudizievoli per il benessere dei figli.Il caso nasce da una situazione di forte conflittualità familiare, nella quale la madre avrebbe ostacolato il rapporto dei minori con il padre, inducendo nei bambini sentimenti di rifiuto e ostilità ingiustificata.

La Suprema Corte ha ribadito che l’affido condiviso rappresenta la regola generale, ma può essere derogato quando l’atteggiamento di un genitore compromette in modo grave l’equilibrio psicologico dei figli. In questi casi, il giudice può disporre l’affido esclusivo all’altro genitore, purché ciò risponda al superiore interesse del minore.


Affido esclusivo al padre per manifestata ostilità della madre nei confronti dei figli: orientamento Cassazione

Criteri per disporre l’affido esclusivo

Nel motivare la decisione, la Cassazione ha evidenziato alcuni criteri guida che i giudici devono considerare:

  • Comportamenti ostativi o alienanti, ossia azioni volte a limitare o impedire il legame del minore con l’altro genitore.

  • Valutazioni psicologiche e relazioni dei servizi sociali, fondamentali per accertare la reale idoneità genitoriale.

  • Stabilità affettiva ed equilibrio del minore, che prevalgono su ogni altra considerazione.

  • Capacità collaborativa del genitore affidatario, intesa come disponibilità a garantire rapporti sereni e continuativi con l’altro genitore.


Le conseguenze giuridiche della pronuncia

L’affido esclusivo non comporta automaticamente la decadenza della responsabilità genitoriale, ma attribuisce le decisioni di maggiore importanza al genitore affidatario, fermo restando il diritto dell’altro genitore a essere informato sulle questioni rilevanti.Inoltre, la Cassazione ha sottolineato che la tutela del minore deve essere garantita anche mediante un eventuale sostegno psicologico e l’intervento dei servizi territoriali, specie nei casi in cui si riscontrino dinamiche di conflitto cronico o manipolazione affettiva.


Implicazioni pratiche per genitori e professionisti del diritto

Questa ordinanza rappresenta un punto di riferimento per avvocati e operatori del settore: ribadisce che il giudice deve agire in base a una valutazione concreta e individualizzata, non a presunzioni.Il diritto del minore a mantenere rapporti equilibrati con entrambi i genitori resta centrale, ma può essere sacrificato quando uno dei due manifesta un comportamento gravemente pregiudizievole o ostile.


Conclusioni

La sentenza n. 23905/2025 della Cassazione conferma una linea rigorosa: l’interesse del minore prevale su ogni diritto genitoriale e può giustificare l’affido esclusivo anche nei casi in cui l’ostilità verso l’altro genitore sia sottile ma persistente.


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