Assegno divorzile a rischio quando l’ex coniuge migliora la propria situazione economica
- Rachele Bordi

- 22 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Un assegno divorzile può essere modificato o persino revocato quando uno degli ex coniugi vede aumentare in modo significativo le proprie risorse economiche. È esattamente ciò che la Cassazione ha chiarito nell’ordinanza n. 354 del 10 gennaio 2023: il miglioramento patrimoniale dell’ex moglie – dovuto a una consistente eredità e alla percezione di una “indennità premio” – può giustificare la revisione dell’assegno divorzile, qualora alteri l’equilibrio economico su cui si basava la decisione originaria.
Questa pronuncia conferma che l’assegno non è cristallizzato nel tempo: deve adattarsi all’evoluzione reale delle condizioni di vita degli ex coniugi.

Eredità e ‘indennità premio’: quando cambiano gli equilibri
Nel caso esaminato, l’ex marito aveva chiesto di rivedere l’assegno divorzile sostenendo che la donna avesse ottenuto:
un immobile ereditato dalla madre,
un’indennità premio di natura economica,
un incremento oggettivo del proprio patrimonio complessivo.
I giudici hanno riconosciuto la plausibilità di questa richiesta. La successione materna aveva portato nelle disponibilità della donna un immobile di notevole valore: un edificio composto da cinque unità abitative, con un valore commerciale stimato intorno a 1.300.000 euro. Una trasformazione patrimoniale di tale portata – soprattutto se associata a ulteriori entrate straordinarie – non può essere ignorata nell’analisi della capacità economica attuale dell’ex coniuge beneficiario.
Il nodo principale: il valore reale dell’immobile ereditato
La Corte spiega che non basta affermare che il bene ereditato non produce reddito:è necessario accertare con rigore se il patrimonio immobiliare possa essere messo a reddito, anche solo parzialmente, oppure alienato, in tutto o in parte. Un immobile di grandi dimensioni e ad alto valore di mercato è, di per sé, un fattore che incide sulla capacità economica della persona che lo possiede.
I giudici sottolineano che:
il patrimonio ereditato ha un peso oggettivo,
non può essere “neutralizzato” facendo leva sulle difficoltà psico-fisiche della donna,
l’incremento patrimoniale va considerato nella comparazione tra i due ex coniugi.
In altre parole, un miglioramento anche non immediatamente redditizio può comunque incidere sull’assegno divorzile.
Perché questa decisione è importante
La pronuncia ribadisce un principio fondamentale:l’assegno divorzile va calibrato sulla situazione economica attuale, non solo su quella esistente al momento del divorzio.
Di conseguenza:
l’eredità,
le entrate straordinarie,
l’acquisizione di beni di valore,
possono rendere il beneficiario meno bisognoso di sostegno economico.
L’assegno non è un diritto immutabile: è uno strumento che deve adattarsi agli equilibri reali.
Se la tua situazione economica – o quella del tuo ex partner – è cambiata dopo il divorzio, potresti richiedere una revisione dell’assegno. Contattami, sono un avvocato esperto in successioni e matrimonio. Valuteremo insieme se esistono i presupposti per aggiornare l’importo in modo corretto e tutelare i tuoi diritti.



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