Diritti dei genitori separati sui beni comuni
- Rachele Bordi

- 20 ott
- Tempo di lettura: 2 min
La separazione coniugale non riguarda solo la gestione dei figli, ma anche la divisione dei beni acquistati durante il matrimonio.Spesso, infatti, i coniugi – e in particolare i genitori separati – si trovano a dover affrontare questioni complesse legate alla proprietà della casa familiare, ai conti correnti e agli altri beni comuni.Conoscere i propri diritti è fondamentale per evitare errori e tutelare la propria posizione patrimoniale.

Regime patrimoniale dei coniugi: comunione o separazione dei beni
Il primo elemento da considerare è il regime patrimoniale scelto al momento del matrimonio.Esistono due regimi principali:
Comunione legale dei beni, che è il regime automatico se non è stato scelto diversamente. Tutti i beni acquistati durante il matrimonio (salvo alcune eccezioni) appartengono ad entrambi i coniugi in parti uguali.
Separazione dei beni, che attribuisce a ciascun coniuge la piena proprietà dei beni acquistati a proprio nome, senza quote comuni.
Nel caso di separazione personale, il regime patrimoniale di comunione si scioglie automaticamente, ma resta necessario regolare la divisione dei beni in modo equo e documentato.
Casa familiare: chi può continuare ad abitarla
Uno dei temi più delicati riguarda l’assegnazione della casa familiare.Il tribunale, in caso di separazione, può decidere di assegnarla a uno dei due genitori nell’interesse dei figli minori o non autosufficienti.
In concreto:
la casa può essere assegnata al genitore presso cui i figli vivono stabilmente;
il diritto di abitazione non implica la perdita della proprietà da parte dell’altro genitore;
l’assegnazione può essere revocata se cessano le condizioni che la giustificavano (ad esempio se i figli diventano indipendenti).
Questo equilibrio mira a garantire la stabilità abitativa dei figli, senza pregiudicare i diritti di proprietà dell’altro coniuge.
Conti correnti, risparmi e altri beni condivisi
In presenza di conti correnti o investimenti cointestati, ciascun coniuge ha diritto al 50% delle somme depositate, salvo prova contraria.È però necessario distinguere:
le somme maturate durante il matrimonio rientrano nella comunione;
le somme personali o derivanti da donazioni o eredità restano escluse.
Altri beni comuni, come veicoli, arredi o immobili, vengono valutati e divisi in proporzione alle quote di proprietà.Quando l’accordo tra le parti non è possibile, è il giudice a stabilire la ripartizione tramite un procedimento di divisione giudiziale.
Consigli pratici per tutelare i propri diritti
In caso di separazione, per gestire correttamente i beni comuni è consigliabile:
conservare documentazione di acquisto e prove della provenienza dei fondi;
evitare prelievi o movimenti unilaterali da conti cointestati;
rivolgersi a un avvocato e, se necessario, a un notaio per redigere un accordo chiaro e completo;
tenere sempre conto dell’interesse dei figli, che resta prioritario nelle decisioni del tribunale.
Una gestione trasparente dei beni aiuta a evitare contenziosi futuri e a tutelare la serenità familiare.
Se stai affrontando una separazione e desideri chiarire i tuoi diritti sui beni comuni o sulla casa familiare, contattami. Sono un avvocato esperto in diritto di famiglia e divisione patrimoniale a Jesi e posso offrirti assistenza personalizzata.



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