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Obbligo del genitore non affidatario di partecipare alle spese straordinarie

  • Immagine del redattore: Rachele Bordi
    Rachele Bordi
  • 27 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Con la sentenza n. 29314 del 2023, la Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in tema di mantenimento dei figli dopo la separazione o il divorzio: entrambi i genitori sono tenuti a contribuire alle spese straordinarie, anche se uno dei due non è affidatario o non convive con i figli.Questa decisione chiarisce i criteri di ripartizione e i limiti dell’obbligo, un aspetto spesso fonte di conflitti tra ex coniugi.


Obbligo del genitore non affidatario di partecipare alle spese straordinarie

Cosa si intende per spese straordinarie

Le spese straordinarie sono quelle che esulano dalle normali esigenze quotidiane del minore e che non possono essere previste con regolarità.A differenza del mantenimento ordinario (versato mensilmente), esse coprono costi occasionali, imprevisti o eccezionali, come:

  • spese mediche non coperte dal Servizio Sanitario Nazionale;

  • tasse scolastiche o universitarie;

  • corsi sportivi o musicali di particolare rilevanza;

  • viaggi di istruzione o attività formative specifiche.

Secondo la Cassazione, tali spese devono essere sostenute da entrambi i genitori, in proporzione alle rispettive capacità economiche.


Il caso concreto

Nel caso esaminato, il padre non affidatario aveva contestato il pagamento di alcune spese scolastiche e mediche, sostenendo di non essere stato preventivamente consultato dalla madre, genitore affidatario.Il giudice di merito aveva accolto solo parzialmente la richiesta, ma la Cassazione ha chiarito i principi che regolano la materia.


La decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha stabilito che:

  • il genitore non affidatario è obbligato a contribuire alle spese straordinarie, anche se non è stato previamente informato, purché le spese siano necessarie e documentate;

  • solo le spese superflue o non indispensabili possono essere escluse dal rimborso, se non concordate;

  • il genitore che anticipa la spesa deve comunque fornire prove precise e documentazione per consentire la verifica dell’importo.

Questa pronuncia rafforza la tutela dei figli e il principio di co-responsabilità genitoriale, che rimane pienamente valido anche dopo la fine del matrimonio.


Come vanno ripartite le spese straordinarie

La Cassazione ha precisato che le spese devono essere divise in proporzione al reddito dei genitori, secondo quanto stabilito nel provvedimento di separazione o divorzio.

In pratica:

  • le spese devono essere rendicontate con fatture o ricevute;

  • il genitore che anticipa l’importo deve inviare comunicazione tempestiva all’altro;

  • il rimborso deve avvenire entro tempi ragionevoli, preferibilmente concordati o stabiliti dal giudice.

In assenza di accordi specifici, la giurisprudenza riconosce una presunzione di equa ripartizione al 50%.


Cosa cambia per i genitori separati

La decisione della Cassazione mira a ridurre i contenziosi e a responsabilizzare entrambi i genitori, imponendo collaborazione e trasparenza nella gestione delle spese.È consigliabile mantenere una comunicazione chiara, anche tramite e-mail o messaggi tracciabili, per documentare le spese straordinarie e prevenire contestazioni future.


Conclusioni

La sentenza n. 29314/2023 conferma che la partecipazione del genitore non affidatario alle spese straordinarie è un obbligo giuridico, non una facoltà.Entrambi i genitori devono contribuire in modo proporzionato e responsabile, nel superiore interesse dei figli, anche quando non vivono più insieme.


Hai dubbi sulla ripartizione delle spese straordinarie o sul mantenimento dei figli?

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