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Tasse di successione e imposte sugli immobili ereditati: cosa fare

  • Immagine del redattore: Rachele Bordi
    Rachele Bordi
  • 17 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Ricevere un’eredità comporta non solo diritti, ma anche obblighi fiscali.Le tasse di successione e le imposte sugli immobili ereditati rappresentano una parte fondamentale della procedura successoria.Conoscere quali imposte vanno pagate, entro quali termini e con quali agevolazioni è essenziale per evitare errori e sanzioni.


Tasse di successione e imposte sugli immobili ereditati: cosa fare

Cosa sono le tasse di successione

La tassa di successione (o imposta di successione) è un tributo dovuto dallo Stato per il trasferimento di beni e diritti a seguito di decesso.Si calcola sul valore complessivo del patrimonio ereditato, al netto di eventuali passività e franchigie.

Le aliquote variano in base al grado di parentela tra defunto ed erede:

  • 4% per coniuge e figli, con franchigia di 1.000.000 € ciascuno;

  • 6% per fratelli, sorelle, nipoti o altri parenti fino al quarto grado, con franchigia di 100.000 €;

  • 6% per altri soggetti senza vincoli di parentela, senza franchigia;

  • 8% per soggetti non legati da parentela.


Imposte sugli immobili ereditati

Quando nell’eredità sono presenti immobili, oltre alla tassa di successione occorre pagare le seguenti imposte:

  • Imposta ipotecaria: 2% del valore catastale dell’immobile;

  • Imposta catastale: 1% del valore catastale;

  • Imposta di bollo e tasse ipotecarie minori per la registrazione.

Tuttavia, se uno degli eredi utilizza l’immobile come prima casa, ha diritto a riduzioni o esenzioni su tali imposte.


Agevolazioni “prima casa” in successione

Chi eredita un immobile e lo destina a abitazione principale può beneficiare delle agevolazioni “prima casa”, purché:

  • Non possieda altri immobili acquistati con la stessa agevolazione;

  • L’immobile sia ubicato nel comune di residenza o vi si trasferisca entro 18 mesi;

  • La richiesta sia indicata nella dichiarazione di successione.

In tal caso, imposte ipotecaria e catastale si pagano in misura fissa di 200 € ciascuna, anziché proporzionale.


La dichiarazione di successione e i termini di pagamento

Gli eredi devono presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso.Il pagamento delle imposte avviene:

  • Direttamente tramite modello F24;

  • Oppure in addebito sul conto corrente indicato nella dichiarazione.

Il mancato rispetto dei termini può comportare sanzioni e interessi, ma è possibile regolarizzare con il ravvedimento operoso.


Come si calcola il valore catastale dell’immobile

Per il calcolo delle imposte, il valore dell’immobile non è quello di mercato ma quello catastale rivalutato, determinato così:

Rendita catastale × 1,05 × moltiplicatore (110 o 120 a seconda della categoria catastale)

Questo criterio semplifica il calcolo e garantisce uniformità nella tassazione.


Eredità e imposte future

Dopo aver pagato le imposte di successione, l’erede diventa proprietario del bene e deve:

  • Pagare l’IMU se l’immobile non è prima casa;

  • Aggiornare la tassazione IRPEF in base alla nuova proprietà;

  • Regolarizzare eventuali contratti di locazione in essere.


Conclusioni

Gestire la parte fiscale di una successione richiede attenzione e precisione.Un errore nella dichiarazione o nel calcolo delle imposte può comportare ritardi e sanzioni.Con l’assistenza di un avvocato o consulente esperto in diritto successorio e tributario, è possibile gestire correttamente ogni passaggio.


Se devi presentare una dichiarazione di successione o vuoi chiarire le imposte sugli immobili ereditati, contattami. In qualità di avvocato specializzato in successione a Jesi posso aiutarti con una consulenza completa e sicura.

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